Una vera e propria emergenza cinghiali si sta registrando per la gran parte della regione Calabria. Un gran numero di ungulati senza controllo che distruggono ettari di colture a discapito di tanti agricoltori.
La Coldiretti Calabria che segue da anni questa vicenda, ha indicato possibili provvedimenti per la risoluzione del problema, poichè il proliferare indisturbato degli animali mette a serio pericolo non solo le attività economiche del territorio, ma l’ecosistema creando squilibri difficilmente sanabili e anche l’incolumità delle persone, a causa dei numerosi incidenti stradali che si sono verificati.
“Dalla Regione si fa poco o nulla”- commenta Molinaro presidente di Coldiretti Calabria. C’è infatti scarsa volontà di iniziativa politica quando in realtà occorre un immediato e repentino intervento. Molinaro propone innanzitutto di fare un’efficace pianificazione faunistica-venatoria per i parchi e le aree protette e delimitare le zone non vocate, che negli ultimi anni si sono allargate in maniera spropositata.
Altra proposta è quella di abilitare gli agricoltori, che hanno la licenza di caccia, ad essere parte attiva nell’abbattimento degli ungulati.
Vi è infine la necessità di iniziare velocemente a liquidare chi ha subito ingenti danni e soprattutto a semplificare la procedura di richiesta di risarcimento, talmente complessa e farraginosa, che molti agricoltori hanno rinunciato a presentare la domanda.
Questa emergenza cinghiali in Calabria rappresenta un chiaro esempio dell’importanza della caccia e del ruolo del cacciatore, al contrario di tutto quello che ingiustamente affermano gli animalisti. In zone in cui la caccia è vietata la biodiversità è calata paurosamente.
Iscriviti alla nostra Newsletter per rimanere aggiornato sul mondo della caccia
[email-subscribers namefield=”YES” desc=”” group=”Public”]
Nelle aree dove invece gli animali si gestiscono curando l’ambiente ed effettuando interventi di caccia mirati, la fauna selvatica è ricca di salute e sono ricomparse specie dapprima non più presenti.
Quindi per mantenere vario l’ecosistema è l’uomo che deve continure a gestirlo.